Lambrusco Marani | Sboccatura: 2010 | 10 €
Eh, bel colore. Quel rosato appena un po’ stanco, lontanamente antico, di quelli che ammaliano. E poi bollicine, tante e vigorose. Il naso affascina, che forse all’inizio appare monocorde, ma in realtà dietro sa essere al tempo stesso sfaccettato e sottile. Gentile, profumato. In bocca c’è equilibrio, si avverte subito la realizzazione di un’idea. E poi non è fragile, anzi. C’è una vena di freschezza che porta subito al bicchiere successivo. Una punta di sapidità che sul finale si trasforma in una sensazione più calda, ad avvolgere il palato. Insomma, buono.
Ecco, questo tutto quello che ho pensato di quello che avevo nel bicchiere. E, davvero, non riuscivo a carpire quale potesse esserne la provenienza che, come ultimamente capita spesso con alcuni amici, la bottiglia era coperta. Champagne? No. Franciacorta? Uhm. Oltrepò? Forse.
Reggio Emilia. Lambrusco. Ermete Medici & Figli. Poi uno dice i pregiudizi.